I Don't Shine, I Have Something to Say 2025

L’esposizione si conferma come un appuntamento internazionale dedicato al gioiello contemporaneo e alla sua capacità di comunicare messaggi, identità e visioni. L’evento è promosso dall’Associazione Culturale Arte Design Venezia.

Torna a Venezia, in occasione della Venice Design Week, la terza edizione di I DON’T SHINE, I have something to say, la rassegna internazionale dedicata al gioiello contemporaneo come linguaggio di espressione, critica e denuncia sociale.

Dal 5 al 26 ottobre 2025, la suggestiva Sala Wonder Q della Fondazione Querini Stampalia ospita oltre cinquanta opere di artisti internazionali, selezionati e curati da Eleonora Varotto | HOOROON in collaborazione con Lisa Balasso e promossi dall’Associazione Culturale Arte Design Venezia.
L’edizione di quest’anno esplora i bisogni più profondi dell’essere umano come materia viva e mutevole, capace di riflettersi nella struttura del gioiello. Non un semplice ornamento, ma un mezzo per dare voce a questioni urgenti e universali: dalla violenza di genere alla salute mentale, dalla corruzione politica fino alla rinascita dopo un periodo devastante della vita.

I gioielli in mostra non brillano: scuotono, provocano, invitano a pensare. Attraverso materiali innovativi e linguaggi inediti, le opere trasformano il corpo in un territorio di riflessione critica e azione simbolica.
La collaborazione con la Libreria Giovanni by Edizioni Tlon, già responsabile del bookshop della Fondazione Querini Stampalia, arricchisce ulteriormente il progetto offrendo al pubblico un contesto di dialogo culturale e di ricerca. Grazie a questa sinergia, l’esposizione trova spazio nella suggestiva Sala Wonder Q della Fondazione, luogo simbolico nel cuore di Venezia.

“Il gioiello contemporaneo non chiede di essere ammirato per la sua bellezza, ma ascoltato per ciò che ha da dire. È un talismano che, in armonia con il corpo, racconta il nostro tempo”. commenta Eleonora Varotto, curatrice dell’esposizione.

La mostra si propone inoltre di avvicinare il pubblico al gioiello contemporaneo, dimostrando come questo possa veicolare messaggi potenti e universali. I visitatori avranno l'opportunità di confrontarsi con opere radicali che trasformano chi le indossa in uno spazio di riflessione critica e protesta.
L’incontro con i designer, previsto per domenica 12 ottobre alle ore 15.00, sarà un’occasione di dialogo diretto con gli autori delle opere, offrendo al pubblico l’opportunità di entrare nel vivo delle riflessioni che hanno generato i lavori.


I gioielli in esposizione
Sherry Cordova (USA) trasforma microfauna marina in gioielli sostenibili che raccontano fragilità e armonia degli oceani. Amanda Tartik (Brasile) intreccia conchiglie, perle e metalli in opere che fondono natura, memoria e impatto umano. Folpo-Filippo Marani (Italia) realizza gioielli sperimentali come la spilla Sempreverde, unendo oro e natura in un oggetto vivo e versatile. Mariko Kumon (Spagna) trasforma memoria e esperienze interculturali in gioielli di bronzo dipinto, indagando resilienza, vulnerabilità e relazioni umane. Verónica Pérez (Cile) crea micro-sculture indossabili ispirate al deserto dell’Atacama, fondendo argento, oro e diamanti in pezzi che evocano luce, paesaggio e costellazioni.

Tra le opere legate alla sfera personale, May Gañán (Spagna) utilizza forme organiche come tele, creando gioielli che trascendono i formati tradizionali e invitano al racconto personale. Amanda Paige (USA) realizza gioielli scultorei con antiche tecniche, trasformando materiali in simboli di resilienza e rinascita. Luisa M. Florez Herran (USA/Colombia) affronta la salute mentale con gioielli meditativi e protettivi, unendo delicatezza e forza. Elledi Gioielli di Laura Di Leo (Italia) intreccia metalli, fili e ossidazioni in pezzi poetici, dove cuore sacro, filo e cerchio diventano metafore di emozione, crescita e trasformazione. Silvana Bohorquez (Bolivia) racconta storie di amore, forza interiore e legami invisibili attraverso oro 18K, ricami e gemme naturali.

Ancor più incisivi, i gioielli di Julian Graeve (Germania) esplorano identità e mascolinità attraverso maschere in legno e argento, oscillando tra protezione e vulnerabilità. Sophie Lowe (Regno Unito) realizza collane scultoree in alluminio e argento, indagando forma, texture e resistenza contro la violenza sulle donne. Mariana Gorga (Italia) trasforma gesti disegnati a mano in gioielli simbolici, affrontando violenza psicologica e resilienza con brooches e collane poetiche.

Hennie Broers (Paesi Bassi) eleva la gioielleria a opera d’arte con tecniche di traforo e combinazioni materiche inventive, rivelando bellezza anche negli scarti. Marisia Lukaszewski (Australia) crea gioielli con materiali riciclati, ispirati all’ambiente, all’humor e alla filosofia Arte Povera, con attenzione a sostenibilità e artigianato. Jemma Slade (Regno Unito) intreccia oro riciclato, gemme etiche e corno animale, dando vita a pezzi che raccontano legami tra uomo, natura e memoria.

Marcela Dias (Brasile) realizza sculture indossabili in argento e conchiglie giapponesi, indagando perfezione, egocentrismo e resilienza con una prospettiva multiculturale. Sheila Westera (Svizzera) crea gioielli scultorei in metallo, pietre e materiali trovati, combinando ironia, critica sociale e narrazione poetica così come Nina Lima (Brasile).


05 - 26 Ottobre 2025
Wonder Q Room - Libreria Giovanni by Edizioni Tlon
Querini Stampalia Foundation, Santa Maria Formosa, Castello 5252
Hours: 10AM - 1PM and 2PM - 6PM - closed on Monday - free entry
Incontro coi designer domenica 12 Ottobre 2025


ARTE DESIGN VENEZIA
L’Associazione Culturale promuove l’arte, il design e valorizza il patrimonio artistico di Venezia. Si occupa di esposizioni d’arte e di design e offre visite guidate e diverse attività culturali che contribuiscono alla creazione di una rete nazionale e internazionale tra persone, artisti e artigiani. Arte e Design Venezia promuove diversi eventi di arte e design, tra cui la Venice Design Week e partecipa in altre design week durante tutto l’anno.